Manutenzione Predittiva e industria 5.0
Manutenzione Predittiva e industria 5.0: è ora di sbloccare il potenziale di business dei tuoi dati
Riccardo Di Nisio - Diskover
Come possono intelligenza artificiale e i Big Data aumentare efficienza e produttività della tua azienda? Presentiamo la nostra soluzione Rewind, che ci ha permesso di guadagnare il riconoscimento di migliore startup abruzzese del 2021, e due casi applicativi di manutenzione predittiva: in un'industria manifatturiera e in un azienda automotive,
Se l'industria 4.0 è caratterizzata dalla connessione, dalla digitalizzazione e da Internet of Things, l'industria 5.0 fa il passo successivo che consiste nello sfruttare i dati accumulati per creare meccanismi intelligenti a favore della collaborazione tra macchine e liberare il potenziale creativo unico dell'essere umano.
Nel gennaio del 2021, la commissione Europea ha presentato un documento intitolato "Industria 5.0 verso una industria europea sostenibile, humancentric e resiliente".
Piuttosto che gli umani che competono con i robot, come temuto con l'arrivo dell'industria 4.0, gli umani sono ora immaginati a collaborare sempre di più con loro. Una sorta di interazione virtuosa tra uomo e macchina attraverso, per esempio, i cobot, ovvero, robot collaborativi, integrati nei processi industriali per compiti più ripetitivi e banali che forniranno agli umani maggiore opportunità di usare il loro estro creativo.
Ma l'interazione non avviene solo da un punto di vista fisico/meccanico. I cobot, possono essere assimilati anche a sistemi di intelligenza artificiale volti ad assistere l'uomo nel processo decisionale per aiutarlo a prendere la giusta decisione nel momento giusto.
Ma come fare? A tal proposito presentiamo Rewind, un concept sviluppato a fianco di realtà multinazionali che ci hanno permesso di definire un sistema basato su algoritmi di machine learning capaci di apprendere dal passato e prevedere l'insorgenza di anomalie prima che queste si verificano. Inoltre, in determinate condizioni, il sistema è anche in grado di fornire all'uomo indicazioni sulle azioni da intraprendere per mantenere inalterato il processo produttivo.
Per chiarire meglio il meccanismo, dopo aver introdotto il sistema, presentiamo due casi di studio che illustrano i benefici e possibili ambiti di applicazione. Il primo fa riferimento ad un impianto produttivo in ambito manifatturiero. Il secondo, invece, è riferito ad una linea di montaggio nel settore automotive. In entrambi i casi viene mostrata la capacità del sistema di prevedere anomalie e, contemporaneamente, suggerire all'operatore la soluzione più idonea da adottare per evitare costi di fermo macchina non programmati.
Si stima che l'introduzione dell'intelligenza artificiale in azienda può comportare un incremento dell'efficienza che va dal 5% al 19% con un ritorno piuttosto significativo se si pensa che un'ora di downtime costa all'azienda, mediamente, dai 80.000 ai 100.000 euro. Da questo punto di vista, la transizione a Industria 5.0 può diventare un asset strategico e una valida risposta al momento delicato che stiamo attraversando contraddistinto da rincari energetici e, problematiche di approvvigionamento.
Nel gennaio del 2021, la commissione Europea ha presentato un documento intitolato "Industria 5.0 verso una industria europea sostenibile, humancentric e resiliente".
Piuttosto che gli umani che competono con i robot, come temuto con l'arrivo dell'industria 4.0, gli umani sono ora immaginati a collaborare sempre di più con loro. Una sorta di interazione virtuosa tra uomo e macchina attraverso, per esempio, i cobot, ovvero, robot collaborativi, integrati nei processi industriali per compiti più ripetitivi e banali che forniranno agli umani maggiore opportunità di usare il loro estro creativo.
Ma l'interazione non avviene solo da un punto di vista fisico/meccanico. I cobot, possono essere assimilati anche a sistemi di intelligenza artificiale volti ad assistere l'uomo nel processo decisionale per aiutarlo a prendere la giusta decisione nel momento giusto.
Ma come fare? A tal proposito presentiamo Rewind, un concept sviluppato a fianco di realtà multinazionali che ci hanno permesso di definire un sistema basato su algoritmi di machine learning capaci di apprendere dal passato e prevedere l'insorgenza di anomalie prima che queste si verificano. Inoltre, in determinate condizioni, il sistema è anche in grado di fornire all'uomo indicazioni sulle azioni da intraprendere per mantenere inalterato il processo produttivo.
Per chiarire meglio il meccanismo, dopo aver introdotto il sistema, presentiamo due casi di studio che illustrano i benefici e possibili ambiti di applicazione. Il primo fa riferimento ad un impianto produttivo in ambito manifatturiero. Il secondo, invece, è riferito ad una linea di montaggio nel settore automotive. In entrambi i casi viene mostrata la capacità del sistema di prevedere anomalie e, contemporaneamente, suggerire all'operatore la soluzione più idonea da adottare per evitare costi di fermo macchina non programmati.
Si stima che l'introduzione dell'intelligenza artificiale in azienda può comportare un incremento dell'efficienza che va dal 5% al 19% con un ritorno piuttosto significativo se si pensa che un'ora di downtime costa all'azienda, mediamente, dai 80.000 ai 100.000 euro. Da questo punto di vista, la transizione a Industria 5.0 può diventare un asset strategico e una valida risposta al momento delicato che stiamo attraversando contraddistinto da rincari energetici e, problematiche di approvvigionamento.
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Fonte: Mio intervento in StartCup Abruzzo
Settori: Automazione industriale, Big Data, Industria 4.0, Informatica, Intelligenza artificiale, Robot, Software industriale
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