Piano Transizione 5.0, le novità in Legge di Bilancio
Definite una serie di modifiche ai Piani Transizione 5.0 e 4.0, che saranno implementate e approvate entro la fine dell'anno
Il Governo ha definito una serie di modifiche ai Piani Transizione 5.0 e 4.0, che saranno implementate con l'approvazione definitiva della Legge di Bilancio da parte del Senato, prevista entro la fine dell'anno. Anima continuerà a lavorare con le istituzione per apportare miglioramenti ai piani, per quanto possibile.
In sintesi, queste le modifiche in arrivo.
Piano Transizione 5.0:
- Possibilità della Cumulabilità con ZES unica - Mezzogiorno e Zona Logistica Semplificata attualmente escluse e con tutte le altre possibili misure finanziate con risorse europee;
- Modifica delle aliquote del Piano: è prevista la rimodulazione delle aliquote, con la riduzione da 3 a 2 delle fasce di importo di investimento, con mantenimento al 35% dell'aliquota in caso di livello mimino di efficientamento raggiunto per investimenti da 0 a 10 milioni di euro.
- Automatismo del calcolo dell'efficientamento energetico: come semplificazione più importante, è in arrivo l'introduzione dell'automatismo del raggiungimento di un risparmio energetico minimo, ossia rispettivamente in misura pari al 3 per cento e al 5 per cento per investimenti sulla struttura produttiva ovvero in specifici processi produttivi, nei seguenti casi:
- investimenti in beni di cui all'Allegato A, effettuati in sostituzione di beni materiali aventi caratteristiche tecnologiche analoghe e interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio;
- progetti di innovazione realizzati per il tramite di una ESCo in presenza di un contratto di EPC (Energy Performance Contract)
E' ancora in discussione il possibile, ma non sicuro, allungamento della scadenza per il completamento dei progetti; per la quale si vorrebbe lo spostamento al 30 aprile 2026
Meno positive le proposte relative al Piano Transizione 4.0:
- beni immateriali 4.0 (Allegato B): limitare il credito d'imposta beni strumentali immateriali 4.0 agli investimenti avviati entro il 31 dicembre 2024 (ordinati e con versamento acconto pari almeno al 20%) e consegnati entro il 30 giugno 2025 (l'attuale disciplina, il credito di imposta è previsto fino al 31 dicembre 2025, con consegna fino al 30 giugno 2026 come per i beni materiali dell'Allegato A);
- nuovo limite di spesa: introduzione di un limite massimo di spesa di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Pertanto, una volta esaurita la dotazione disponibile, si inter-rompe l'agevolazione
- Possibilità della Cumulabilità con ZES unica - Mezzogiorno e Zona Logistica Semplificata attualmente escluse e con tutte le altre possibili misure finanziate con risorse europee;
- Modifica delle aliquote del Piano: è prevista la rimodulazione delle aliquote, con la riduzione da 3 a 2 delle fasce di importo di investimento, con mantenimento al 35% dell'aliquota in caso di livello mimino di efficientamento raggiunto per investimenti da 0 a 10 milioni di euro.
- Automatismo del calcolo dell'efficientamento energetico: come semplificazione più importante, è in arrivo l'introduzione dell'automatismo del raggiungimento di un risparmio energetico minimo, ossia rispettivamente in misura pari al 3 per cento e al 5 per cento per investimenti sulla struttura produttiva ovvero in specifici processi produttivi, nei seguenti casi:
- investimenti in beni di cui all'Allegato A, effettuati in sostituzione di beni materiali aventi caratteristiche tecnologiche analoghe e interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio;
- progetti di innovazione realizzati per il tramite di una ESCo in presenza di un contratto di EPC (Energy Performance Contract)
E' ancora in discussione il possibile, ma non sicuro, allungamento della scadenza per il completamento dei progetti; per la quale si vorrebbe lo spostamento al 30 aprile 2026
Meno positive le proposte relative al Piano Transizione 4.0:
- beni immateriali 4.0 (Allegato B): limitare il credito d'imposta beni strumentali immateriali 4.0 agli investimenti avviati entro il 31 dicembre 2024 (ordinati e con versamento acconto pari almeno al 20%) e consegnati entro il 30 giugno 2025 (l'attuale disciplina, il credito di imposta è previsto fino al 31 dicembre 2025, con consegna fino al 30 giugno 2026 come per i beni materiali dell'Allegato A);
- nuovo limite di spesa: introduzione di un limite massimo di spesa di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Pertanto, una volta esaurita la dotazione disponibile, si inter-rompe l'agevolazione
Mercati: Industria manifatturiera
Parole chiave: Industria 4.0, Transizione 5.0
- Thomas Palmini
- Eligio Manuzzato
- Veronique Mazza
- Luca Tiozzo Netti
- Federica Dallanoce