I dati di una ricerca IBM mostrano una costante adozione dell'AI da parte delle aziende
Una nuova ricerca IBM ha messo in luce come l'adozione dell'AI a livello globale sia cresciuta costantemente nel corso dell'ultimo anno per il 35% degli intervistati; che hanno anche sottolineato come il suo sviluppo sia destinato ad accelerare man mano che la tecnologia diventerà matura, più accessibile e facile da implementare.
Lo studio, dal titolo "Global AI Adoption Index 2022" condotto da Morning Consult per IBM, riporta che questa crescita è dovuta al fatto che le aziende ne hanno riconosciuto il valore man mano che investivano nella loro trasformazione digitale. Lo studio mostra, infatti, che l'adozione dell'AI è aumentata di 4 punti percentuali rispetto al 2021, nonostante la carenza di talenti e competenze di settore.
Per la prima volta il rapporto ha verificato i piani di utilizzo dell'AI nelle iniziative di sostenibilità delle aziende e ha rilevato che è pronta a svolgere un ruolo significativo in quest'ambito. Il 66% dei professionisti IT intervistati ha dichiarato che la propria impresa sta attualmente applicando l'intelligenza artificiale per accelerare sulle iniziative di ESG o ha intenzione di farlo.
Alcuni risultati del "Global AI Adoption Index 2022":
- L'adozione dell'AI a livello globale è in costante crescita e la maggior parte delle aziende la utilizza già o prevede di utilizzarla: il 35% delle organizzazioni ha dichiarato di utilizzare l'AI nella propria attività, il 13% in più rispetto al 2021. Inoltre, il 42% delle imprese dichiara di essere in fase esplorativa.
Le grandi aziende hanno maggiori probabilità di utilizzare l'AI rispetto alle piccole. Le aziende cinesi e indiane sono le più attive: quasi il 60% dei professionisti IT di questi Paesi dichiara che la propria organizzazione utilizza già l'AI, rispetto a mercati come la Corea del Sud (22%), l'Australia (24%), gli Stati Uniti (25%) e il Regno Unito (26%).
I professionisti IT dei settori dei servizi finanziari, dei media, dell'energia, dell'automotive, del petrolio e dell'aerospazio sono i più dinamici nei progetti di AI, mentre coloro che operano nelle organizzazioni di settori quali retail, viaggi, servizi governativi e sanità lo sono meno.
Secondo lo studio, l'Italia è il primo Paese in Europa tra quelli presi in esame (UK, Germania, Francia e Spagna) e il terzo a livello globale (preceduto solo da Cina e India) in cui le imprese utilizzano in maniera consistente l'intelligenza artificiale. Il 42% dei professionisti IT, infatti, afferma che l'azienda per cui lavora sta impiegando attivamente l'AI all'interno delle proprie operazioni di business.
La definizione di chiare strategie per i dati e l'AI è fondamentale per un'implementazione orizzontale: una delle principali spiegazioni della graduale adozione dell'AI è la necessità di implementare una strategia di gestione dei dati efficace per raggiungere gli obiettivi aziendali.
Le imprese che non hanno ancora implementato soluzioni di AI hanno il triplo delle probabilità che la propria azienda non disponga di strumenti di gestione dei dati adeguati. Oggi il 37% delle aziende sta sviluppando una strategia di AI, il 28% ne ha già una olistica e il 25% ha una strategia che si concentra solo su casi d'uso limitati o specifici.
L'automazione aiuta a colmare le lacune di competenze e la carenza di manodopera. Più dei costi, della mancanza di strumenti o della complessità dei progetti o dei dati, la carenza di competenze rimane il principale ostacolo all'adozione dell'AI. Allo stesso tempo, l'AI sta aiutando le aziende ad affrontare la carenze di competenze, ad esempio automatizzando certi compiti in modo che i lavoratori qualificati possano essere più produttivi, oppure utilizzando tecniche di apprendimento assistito o di coinvolgimento dei dipendenti.
Quasi un'azienda su quattro sta adottando l'AI a causa della carenza di competenze, e il 30% dei professionisti IT a livello globale afferma che i dipendenti della propria organizzazione stanno già risparmiando tempo grazie a nuovi software/strumenti di AI e automazione.
Un'enfasi crescente sulla fiducia, ma poche azioni concrete. La definizione di pratiche di AI affidabili e responsabili e la maturità dell'AI vanno di pari passo: più un'azienda ha già adottato soluzioni di AI, più è probabile che ne apprezzi l'affidabilità. Coloro che la utilizzano hanno il 17% di probabilità in più di affermare che la loro azienda attribuisce valore alla spiegabilità di questa tecnologia rispetto a quelle che la stanno semplicemente esplorando.
Tuttavia, mentre una maggioranza crescente afferma che l'affidabilità dell'AI è fondamentale, la maggior parte delle organizzazioni non ha adottato misure per garantire che la propria AI sia affidabile e responsabile, nei confronti della riduzione dei bias (74%), del monitoraggio delle variazioni delle prestazioni/della deriva del modello (68%) e della garanzia di poter spiegare le decisioni basate sull'AI (61%).
Per i professionisti IT a livello globale, la preoccupazione principale nell'utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale rimane legata alla sicurezza dei dati: in Italia, è fattore di preoccupazione per il 42% degli intervistati, seguito dalla capacità di assicurare governance, compliance e privacy dei dati.
Costruire operazioni più sostenibili. L'AI è destinata a svolgere un ruolo crescente nelle iniziative di sostenibilità e più di due terzi delle aziende la utilizza o prevede di utilizzarla. Nel mondo un'azienda su cinque la sta già adottando. In Italia quasi 1 impresa su 2 sta la applicando per accelerare l'adozione di iniziative di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Rispetto agli altri Paesi europei analizzati (UK, Germania, Francia e Spagna), l'Italia si distacca ampiamente (dai 10 ai 20 punti percentuali) per l'impegno attivo ad utilizzare la tecnologia per assicurare il raggiungimento di obiettivi ESG, e si posiziona al 2° posto anche a livello globale, dopo l'India.
Casi d'uso legati all'automazione e alla sicurezza guidano l'adozione. Le soluzioni di AI vengono applicate maggiormente in aree quali le operazioni IT, la sicurezza e il rilevamento delle minacce e l'automazione dei processi. Oggi, già un terzo delle aziende utilizza l'AI per le operazioni IT (AIOps) per automatizzare i processi chiave, il che aiuta a migliorare le prestazioni delle applicazioni e a rendere più efficiente l'allocazione delle risorse.
Un terzo delle aziende che utilizzano l'AI sta applicando l'elaborazione del linguaggio naturale a settori come il marketing, le vendite e il customer care.
"Più di un terzo delle aziende intervistate nell'IBM Global AI Adoption Index 2022 dichiara di utilizzare oggi l'AI per rispondere a una miriade di diverse necessità e pressioni - ha dichiarato Tom Rosamilia, Senior Vice President di IBM Software. - Si rivolgono all'AI per affrontare la mancanza di competenze e di manodopera, per rispondere alle pressioni della concorrenza e, sempre più spesso, anche per affrontare le questioni legate all'ambiente.
La maggior parte degli intervistati ha dichiarato che sta già utilizzando o intende utilizzare l'AI nell'ambito delle proprie iniziative di sostenibilità. Tutte queste tendenze indicano il ruolo crescente che questa tecnologia sta svolgendo sia all'interno delle organizzazioni che nella società".
Sebbene gli investimenti in AI continuino a crescere, permangono barriere alla sua adozione, in particolare per le organizzazioni più piccole. L'indagine ha stabilito che i tre principali ostacoli sono: competenze o conoscenze limitate in materia (34%), prezzi elevati (29%) e mancanza di strumenti e piattaforme per lo sviluppo di modelli di AI (25%).
IBM sta contribuendo ad abbattere queste barriere e a fornire soluzioni che mettano in luce i vantaggi di questa tecnologia ad un numero crescente di persone e aziende in tutti i settori, grazie a soluzioni incentrate sull'uomo e progettate per le esigenze delle imprese. IBM attinge continuamente alle più recenti innovazioni di IBM Research per offrire nuove funzionalità di AI pronte ad essere adottate, per automatizzare processi tecnici e manuali come le operazioni IT e per sviluppare nuovi modi per rendere operativa l'AI e contribuire a garantire il rispetto dell'etica.
Inoltre, IBM Consulting mette a disposizione una profonda esperienza nella progettazione di soluzioni di AI, in diversi settori e processi, e di co-creazione con i propri clienti.
Per la prima volta il rapporto ha verificato i piani di utilizzo dell'AI nelle iniziative di sostenibilità delle aziende e ha rilevato che è pronta a svolgere un ruolo significativo in quest'ambito. Il 66% dei professionisti IT intervistati ha dichiarato che la propria impresa sta attualmente applicando l'intelligenza artificiale per accelerare sulle iniziative di ESG o ha intenzione di farlo.
Alcuni risultati del "Global AI Adoption Index 2022":
- L'adozione dell'AI a livello globale è in costante crescita e la maggior parte delle aziende la utilizza già o prevede di utilizzarla: il 35% delle organizzazioni ha dichiarato di utilizzare l'AI nella propria attività, il 13% in più rispetto al 2021. Inoltre, il 42% delle imprese dichiara di essere in fase esplorativa.
Le grandi aziende hanno maggiori probabilità di utilizzare l'AI rispetto alle piccole. Le aziende cinesi e indiane sono le più attive: quasi il 60% dei professionisti IT di questi Paesi dichiara che la propria organizzazione utilizza già l'AI, rispetto a mercati come la Corea del Sud (22%), l'Australia (24%), gli Stati Uniti (25%) e il Regno Unito (26%).
I professionisti IT dei settori dei servizi finanziari, dei media, dell'energia, dell'automotive, del petrolio e dell'aerospazio sono i più dinamici nei progetti di AI, mentre coloro che operano nelle organizzazioni di settori quali retail, viaggi, servizi governativi e sanità lo sono meno.
Secondo lo studio, l'Italia è il primo Paese in Europa tra quelli presi in esame (UK, Germania, Francia e Spagna) e il terzo a livello globale (preceduto solo da Cina e India) in cui le imprese utilizzano in maniera consistente l'intelligenza artificiale. Il 42% dei professionisti IT, infatti, afferma che l'azienda per cui lavora sta impiegando attivamente l'AI all'interno delle proprie operazioni di business.
La definizione di chiare strategie per i dati e l'AI è fondamentale per un'implementazione orizzontale: una delle principali spiegazioni della graduale adozione dell'AI è la necessità di implementare una strategia di gestione dei dati efficace per raggiungere gli obiettivi aziendali.
Le imprese che non hanno ancora implementato soluzioni di AI hanno il triplo delle probabilità che la propria azienda non disponga di strumenti di gestione dei dati adeguati. Oggi il 37% delle aziende sta sviluppando una strategia di AI, il 28% ne ha già una olistica e il 25% ha una strategia che si concentra solo su casi d'uso limitati o specifici.
L'automazione aiuta a colmare le lacune di competenze e la carenza di manodopera. Più dei costi, della mancanza di strumenti o della complessità dei progetti o dei dati, la carenza di competenze rimane il principale ostacolo all'adozione dell'AI. Allo stesso tempo, l'AI sta aiutando le aziende ad affrontare la carenze di competenze, ad esempio automatizzando certi compiti in modo che i lavoratori qualificati possano essere più produttivi, oppure utilizzando tecniche di apprendimento assistito o di coinvolgimento dei dipendenti.
Quasi un'azienda su quattro sta adottando l'AI a causa della carenza di competenze, e il 30% dei professionisti IT a livello globale afferma che i dipendenti della propria organizzazione stanno già risparmiando tempo grazie a nuovi software/strumenti di AI e automazione.
Un'enfasi crescente sulla fiducia, ma poche azioni concrete. La definizione di pratiche di AI affidabili e responsabili e la maturità dell'AI vanno di pari passo: più un'azienda ha già adottato soluzioni di AI, più è probabile che ne apprezzi l'affidabilità. Coloro che la utilizzano hanno il 17% di probabilità in più di affermare che la loro azienda attribuisce valore alla spiegabilità di questa tecnologia rispetto a quelle che la stanno semplicemente esplorando.
Tuttavia, mentre una maggioranza crescente afferma che l'affidabilità dell'AI è fondamentale, la maggior parte delle organizzazioni non ha adottato misure per garantire che la propria AI sia affidabile e responsabile, nei confronti della riduzione dei bias (74%), del monitoraggio delle variazioni delle prestazioni/della deriva del modello (68%) e della garanzia di poter spiegare le decisioni basate sull'AI (61%).
Per i professionisti IT a livello globale, la preoccupazione principale nell'utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale rimane legata alla sicurezza dei dati: in Italia, è fattore di preoccupazione per il 42% degli intervistati, seguito dalla capacità di assicurare governance, compliance e privacy dei dati.
Costruire operazioni più sostenibili. L'AI è destinata a svolgere un ruolo crescente nelle iniziative di sostenibilità e più di due terzi delle aziende la utilizza o prevede di utilizzarla. Nel mondo un'azienda su cinque la sta già adottando. In Italia quasi 1 impresa su 2 sta la applicando per accelerare l'adozione di iniziative di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Rispetto agli altri Paesi europei analizzati (UK, Germania, Francia e Spagna), l'Italia si distacca ampiamente (dai 10 ai 20 punti percentuali) per l'impegno attivo ad utilizzare la tecnologia per assicurare il raggiungimento di obiettivi ESG, e si posiziona al 2° posto anche a livello globale, dopo l'India.
Casi d'uso legati all'automazione e alla sicurezza guidano l'adozione. Le soluzioni di AI vengono applicate maggiormente in aree quali le operazioni IT, la sicurezza e il rilevamento delle minacce e l'automazione dei processi. Oggi, già un terzo delle aziende utilizza l'AI per le operazioni IT (AIOps) per automatizzare i processi chiave, il che aiuta a migliorare le prestazioni delle applicazioni e a rendere più efficiente l'allocazione delle risorse.
Un terzo delle aziende che utilizzano l'AI sta applicando l'elaborazione del linguaggio naturale a settori come il marketing, le vendite e il customer care.
"Più di un terzo delle aziende intervistate nell'IBM Global AI Adoption Index 2022 dichiara di utilizzare oggi l'AI per rispondere a una miriade di diverse necessità e pressioni - ha dichiarato Tom Rosamilia, Senior Vice President di IBM Software. - Si rivolgono all'AI per affrontare la mancanza di competenze e di manodopera, per rispondere alle pressioni della concorrenza e, sempre più spesso, anche per affrontare le questioni legate all'ambiente.
La maggior parte degli intervistati ha dichiarato che sta già utilizzando o intende utilizzare l'AI nell'ambito delle proprie iniziative di sostenibilità. Tutte queste tendenze indicano il ruolo crescente che questa tecnologia sta svolgendo sia all'interno delle organizzazioni che nella società".
Sebbene gli investimenti in AI continuino a crescere, permangono barriere alla sua adozione, in particolare per le organizzazioni più piccole. L'indagine ha stabilito che i tre principali ostacoli sono: competenze o conoscenze limitate in materia (34%), prezzi elevati (29%) e mancanza di strumenti e piattaforme per lo sviluppo di modelli di AI (25%).
IBM sta contribuendo ad abbattere queste barriere e a fornire soluzioni che mettano in luce i vantaggi di questa tecnologia ad un numero crescente di persone e aziende in tutti i settori, grazie a soluzioni incentrate sull'uomo e progettate per le esigenze delle imprese. IBM attinge continuamente alle più recenti innovazioni di IBM Research per offrire nuove funzionalità di AI pronte ad essere adottate, per automatizzare processi tecnici e manuali come le operazioni IT e per sviluppare nuovi modi per rendere operativa l'AI e contribuire a garantire il rispetto dell'etica.
Inoltre, IBM Consulting mette a disposizione una profonda esperienza nella progettazione di soluzioni di AI, in diversi settori e processi, e di co-creazione con i propri clienti.
Parole chiave: AI Intelligenza artificiale per l'industria
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