Autoconsumo, il vero superpotere dell'impianto fotovoltaico.
Lucia Ammendola - Linea Pura
Uno dei temi più importanti e attuali, per chiunque disponga dell'impianto fotovoltaico, è quello dell' AUTOCONSUMO, soprattutto in un momento storico come questo in cui il prezzo dell'energia elettrica in Italia è tra i più alti degli ultimi decenni.
Migliore è l'autoconsumo e maggiori saranno i risparmi in bolletta, soprattutto se non si dispone di batterie d'accumulo fotovoltaiche.
Nel corso di questo articolo ti spiegheremo tutto quello che c'è da sapere affinché tu possa sfruttare lo strumento che è il vero superpotere del tuo impianto.
Autoconsumo fotovoltaico: significato
Per autoconsumo fotovoltaico si intende la percentuale di energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici che viene effettivamente consumata dalla rete elettrica dell'abitazione nella propria abitazione, in un ufficio, in uno stabilimento produttivo. Praticamente, attraverso il tuo impianto fotovoltaico produrrai energia da utilizzare per le tue esigenze senza doverla prelevare dalla rete elettrica nazionale.
Sostanzialmente un autoconsumo del 100% significa che stiamo utilizzando tutta l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico. Un autoconsumo del 90% significa che ne stiamo sprecando il 10%, ad esempio immettendola nella rete elettrica nazionale.
In realtà il termine spreco non è corretto in quanto parte dell'energia immessa in rete verrà retribuita mediante scambio sul posto o ritiro dedicato.
Autoconsumo fotovoltaico: come misurarlo?
Un calcolo esatto può essere estrapolato dalla lettura del contatore di produzione: dal totale dell'energia prodotta si sottrae l'energia immessa in rete letta dal contatore di scambio. Il risultato sarà il totale dell'energia autoconsumata.
Per le aziende che hanno la licenza d? officina elettrica il dato dell'autoconsumo è dato dalla differenza tra l'energia registrata nel QUADRO 1 della dichiarazione di consumo e l'energia del QUADRO G.
Possono essere utili anche dei software di monitoraggio per fotovoltaico.
Altro non sono che dei programmi forniti in dotazione con degli strumenti appositamente progettati per monitorare la produzione dell'impianto e segnalare eventuali guasti. Software di monitoraggio base - ma comunque completi per questo scopo - sono solitamente forniti con l'inverter. Basta avere una connessione ad internet e direttamente dal tuo smartphone potrai verificare il tuo grado di autoconsumo.
Accumulo fotovoltaico per massimizzare l'autoconsumo
L'autoconsumo fotovoltaico può essere di due tipi: immediato o differito.
L'autoconsumo immediato si ha quando l'energia viene consumata nel momento stesso in cui il tuo impianto la produce. Utilizzare gli elettrodomestici nelle ore di luce è un ottimo modo per sfruttare l'energia prodotta direttamente dai nostri pannelli.
Se invece la maggior parte dei tuoi consumi si concentrano durante le ore serali o di scarsa produttività parliamo di autoconsumo DIFFERITO.
L'unico modo per accedere e aumentare l'autoconsumo fotovoltaico differito è installare delle batterie di accumulo, che ti consentiranno di aumentare anche il grado di autonomia e di abbattere i costi in bolletta fino al 90%.
Siamo sempre più spesso fuori casa per lavoro, impegni vari, quindi è decisamente più comodo poter utilizzare l'energia che autoproduciamo in modo differito. Infatti l'autoconsumo differito è quello di permette di sfruttare al massimo il tuo impianto, ed è possibile grazie all'integrazione di batterie di accumulo.
Attraverso lo storage di energia puoi arrivare a consumare fino al 100% dell'energia prodotta dal tuo impianto, per cui si tratta di un investimento importante ma ammortizzabile in pochi anni grazie al notevole risparmio economico connesso all'indipendenza energetica.
Un cittadino, un condominio, una PA o un'impresa che scelga di autoconsumare l'energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici e ambientali:
Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte quali accise e IVA)
Autoconsumo fotovoltaico: come aumentarlo
Intanto è bene precisare che il primo passo è una corretta progettazione ed esecuzione dell'impianto.
Abbiamo già citato i sistemi si accumulo, che sono sì un investimento, ma essendo ad oggi una tecnologia molto efficiente e performante si riesce a rientrare economicamente dalla spesa sostenuta molto velocemente.
Ottimizzatori fotovoltaico: che cosa sono e a che cosa servono
Gli ottimizzatori per fotovoltaico sono componenti del sistema installate sul retro dei pannelli solari per collegare il singolo modulo con l'inverter in modo da renderlo indipendente dagli altri.
Questi piccoli apparecchi hanno l'aspetto di scatole nere contenenti al loro interno una scheda elettronica la cui funzione è quella di trasmettere via wireless i dati di produzione dei singoli moduli, assicurando, così, il rendimento massimo del singolo pannello.
Installare gli ottimizzatori sul fotovoltaico significa dunque assicurarsi un monitoraggio continuo e in tempo reale della produzione dei singoli pannelli grazie ad una centralina di raccolta dati, che, proprio grazie al collegamento via wireless, consentirà di individuare in modo tempestivo eventuali anomalie e cali di rendimento.
Gli ottimizzatori di potenza hanno infatti la funzione di permettere all'impianto di raggiungere quello che viene definito il punto di massima potenza (MPPT) per il singolo modulo, assicurando un funzionamento ottimale ed efficiente dell'impianto anche in caso di ombreggiamenti, sporcizia e in presenza di altri fattori che ne diminuiscano la resa.
Questi apparecchi hanno dunque lo scopo di permettere all'intero sistema di non subire lo scarso rendimento dei singoli pannelli, che, a tale scopo, non attueranno passivamente il lavoro ma contribuiranno in tempo reale a raggiungere il punto massimo di efficienza ottimizzando la resa produttiva dell'impianto.
In ogni caso, non riuscire a sfruttare al 100% l'energia autoprodotta non è certo una tragedia. Questa infatti non va perduta.
Produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti gestiti dal GSE, ovvero lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il DM Isole Minori.
Per le imprese è prevista una nuova grande opportunità grazie alle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Per autoconsumo fotovoltaico si intende la percentuale di energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici che viene effettivamente consumata dalla rete elettrica dell'abitazione nella propria abitazione, in un ufficio, in uno stabilimento produttivo. Praticamente, attraverso il tuo impianto fotovoltaico produrrai energia da utilizzare per le tue esigenze senza doverla prelevare dalla rete elettrica nazionale.
Sostanzialmente un autoconsumo del 100% significa che stiamo utilizzando tutta l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico. Un autoconsumo del 90% significa che ne stiamo sprecando il 10%, ad esempio immettendola nella rete elettrica nazionale.
In realtà il termine spreco non è corretto in quanto parte dell'energia immessa in rete verrà retribuita mediante scambio sul posto o ritiro dedicato.
Autoconsumo fotovoltaico: come misurarlo?
Un calcolo esatto può essere estrapolato dalla lettura del contatore di produzione: dal totale dell'energia prodotta si sottrae l'energia immessa in rete letta dal contatore di scambio. Il risultato sarà il totale dell'energia autoconsumata.
Per le aziende che hanno la licenza d? officina elettrica il dato dell'autoconsumo è dato dalla differenza tra l'energia registrata nel QUADRO 1 della dichiarazione di consumo e l'energia del QUADRO G.
Possono essere utili anche dei software di monitoraggio per fotovoltaico.
Altro non sono che dei programmi forniti in dotazione con degli strumenti appositamente progettati per monitorare la produzione dell'impianto e segnalare eventuali guasti. Software di monitoraggio base - ma comunque completi per questo scopo - sono solitamente forniti con l'inverter. Basta avere una connessione ad internet e direttamente dal tuo smartphone potrai verificare il tuo grado di autoconsumo.
Accumulo fotovoltaico per massimizzare l'autoconsumo
L'autoconsumo fotovoltaico può essere di due tipi: immediato o differito.
L'autoconsumo immediato si ha quando l'energia viene consumata nel momento stesso in cui il tuo impianto la produce. Utilizzare gli elettrodomestici nelle ore di luce è un ottimo modo per sfruttare l'energia prodotta direttamente dai nostri pannelli.
Se invece la maggior parte dei tuoi consumi si concentrano durante le ore serali o di scarsa produttività parliamo di autoconsumo DIFFERITO.
L'unico modo per accedere e aumentare l'autoconsumo fotovoltaico differito è installare delle batterie di accumulo, che ti consentiranno di aumentare anche il grado di autonomia e di abbattere i costi in bolletta fino al 90%.
Siamo sempre più spesso fuori casa per lavoro, impegni vari, quindi è decisamente più comodo poter utilizzare l'energia che autoproduciamo in modo differito. Infatti l'autoconsumo differito è quello di permette di sfruttare al massimo il tuo impianto, ed è possibile grazie all'integrazione di batterie di accumulo.
Attraverso lo storage di energia puoi arrivare a consumare fino al 100% dell'energia prodotta dal tuo impianto, per cui si tratta di un investimento importante ma ammortizzabile in pochi anni grazie al notevole risparmio economico connesso all'indipendenza energetica.
Un cittadino, un condominio, una PA o un'impresa che scelga di autoconsumare l'energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici e ambientali:
Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte quali accise e IVA)
Autoconsumo fotovoltaico: come aumentarlo
Intanto è bene precisare che il primo passo è una corretta progettazione ed esecuzione dell'impianto.
Abbiamo già citato i sistemi si accumulo, che sono sì un investimento, ma essendo ad oggi una tecnologia molto efficiente e performante si riesce a rientrare economicamente dalla spesa sostenuta molto velocemente.
Ottimizzatori fotovoltaico: che cosa sono e a che cosa servono
Gli ottimizzatori per fotovoltaico sono componenti del sistema installate sul retro dei pannelli solari per collegare il singolo modulo con l'inverter in modo da renderlo indipendente dagli altri.
Questi piccoli apparecchi hanno l'aspetto di scatole nere contenenti al loro interno una scheda elettronica la cui funzione è quella di trasmettere via wireless i dati di produzione dei singoli moduli, assicurando, così, il rendimento massimo del singolo pannello.
Installare gli ottimizzatori sul fotovoltaico significa dunque assicurarsi un monitoraggio continuo e in tempo reale della produzione dei singoli pannelli grazie ad una centralina di raccolta dati, che, proprio grazie al collegamento via wireless, consentirà di individuare in modo tempestivo eventuali anomalie e cali di rendimento.
Gli ottimizzatori di potenza hanno infatti la funzione di permettere all'impianto di raggiungere quello che viene definito il punto di massima potenza (MPPT) per il singolo modulo, assicurando un funzionamento ottimale ed efficiente dell'impianto anche in caso di ombreggiamenti, sporcizia e in presenza di altri fattori che ne diminuiscano la resa.
Questi apparecchi hanno dunque lo scopo di permettere all'intero sistema di non subire lo scarso rendimento dei singoli pannelli, che, a tale scopo, non attueranno passivamente il lavoro ma contribuiranno in tempo reale a raggiungere il punto massimo di efficienza ottimizzando la resa produttiva dell'impianto.
In ogni caso, non riuscire a sfruttare al 100% l'energia autoprodotta non è certo una tragedia. Questa infatti non va perduta.
Produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti gestiti dal GSE, ovvero lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il DM Isole Minori.
Per le imprese è prevista una nuova grande opportunità grazie alle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Mercati: Edilizia
Parole chiave: Energia elettrica
- Fabio Zanellini