Idrogeno, energia elettrica da fonti rinnovabili, VPP
I trend energetici del 2023
Carlo Bellino, Commissione Energia Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - Ordine Ingegneri Milano
La cogenerazione, il solare fotovoltaico ed i sistemi di monitoraggio dei consumi rappresentano senza ombra di dubbio soluzioni efficaci in ottica sia di riduzione dei costi che di migrazione verso la neutralità carbonica, ma la strada verso la transizione energetica è in continuo divenire e si arricchisce ogni giorno di nuove tecnologie innovative.
La riduzione delle emissioni di CO2, il controllo dei costi energetici e l'indipendenza dalla rete, nel 2023 diventeranno prioritarie, considerando soprattutto le minacce costituite dalla volatilità del mercato energetico e dall'inflazione. Di seguito i trend energetici di cui probabilmente sentiremo più parlare nel 2023.
Idrogeno
L'idrogeno è considerato uno dei vettori energetici in grado di supportare la decarbonizzazione, in particolare, l'idrogeno verde come forma di accumulo può favorire l'integrazione e l'uso di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare).
Anche se al momento viene impiegato solo su piccola scala per i costi di produzione ancora troppo elevati, negli ultimi tempi sta suscitando un rinnovato interesse come parte del mix energetico sostenibile delle aziende.
Come noto, l'idrogeno è l'elemento più diffuso nell'universo ed esiste sulla terra in quantità pressoché illimitate: il 70% della superficie terrestre è ricoperta, infatti, di acqua e anche gli idrocarburi, come il metano e il petrolio greggio, sono composti di un certo rilievo che lo contengono.
Non è una fonte di energia diretta, ma un vettore che immagazzina energia e ne consente il trasporto, la distribuzione e l'uso offrendo opportunità per il settore del gas (produttori, gestori di infrastrutture e distributori), l'industria (sia grandi consumatori di energia che produttori di attrezzature industriali, celle a combustibile e tecnologia dell'idrogeno), la mobilità (trasporto economicamente ed ambientalmente sostenibile), la sfera commerciale e gli utenti finali privati.
Probabilmente la sua applicazione più immediata è l'industria pesante, che attualmente utilizza combustibili fossili per generare calore di alta qualità.
Le aziende che operano in quest'ambito (es. fabbricazione del vetro, dell'acciaio o della ceramica) hanno ben chiaro quanto sia oneroso ottenere il calore necessario per la produzione adoperando energia elettrica da fonti rinnovabili e sono consapevoli della necessità di decarbonizzare i propri processi, così come in molti altri settori industriali complessi da elettrificare, per i quali la cogenerazione a idrogeno potrebbe costituire la soluzione ideale.
Al fine di garantire che i sistemi di cogenerazione soddisfino le sfide tecniche e commerciali del conseguimento del Net Zero, sono in atto diversi progetti che prevedono l'idrogeno miscelato al gas naturale e motori alimentati al 100% a idrogeno.
Oggi sono già presenti impianti di cogenerazione hydrogen-ready, alimentati con una miscela di idrogeno al 25% su un'ampia gamma di motori, e si stanno conducendo ulteriori test per l'intervallo 25-40%, al fine di rendere appetibili gli impianti di cogenerazione nella potenziale assunzione di un'infrastruttura nazionale a idrogeno miscelato.
Anche il comparto aeronautico è attivo su questo fronte. La SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, e Airbus, leader globale nel settore aeronautico e spaziale, hanno, infatti, siglato di recente un accordo che li vedrà impegnati nello studio e implementazione di progetti per la distribuzione dell'idrogeno negli aeroporti di Milano.
In particolare, l'accordo riguarderà soprattutto una serie di studi di fattibilità finalizzati, nel breve periodo, allo sviluppo di un hub per il rifornimento di idrogeno per uso non aeronautico, e, nel lungo periodo, allo sviluppo di infrastrutture per l'uso di idrogeno nell'aviazione.
Secondo le stime, nel 2035 Airbus produrrà i primi aerei alimentati a idrogeno, per cui è necessario procedere alla realizzazione di impianti in grado di rifornire gli aerei di nuova generazione.
Rendere l'idrogeno una parte della programmazione a lungo termine del percorso energetico è fondamentale, perché significa essere pronti a beneficiare dei vantaggi derivanti dall'utilizzo delle tecnologie dell'idrogeno quando diventeranno commercialmente disponibili su larga scala, servendosi di questo nuovo approccio per decarbonizzare completamente i propri processi.
All'interno, anche:
- CORPORATE POWER PURCHASE AGREEMENT - CPPA
- VIRTUAL POWER PLANTS - VPP
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
L'idrogeno è considerato uno dei vettori energetici in grado di supportare la decarbonizzazione, in particolare, l'idrogeno verde come forma di accumulo può favorire l'integrazione e l'uso di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare).
Anche se al momento viene impiegato solo su piccola scala per i costi di produzione ancora troppo elevati, negli ultimi tempi sta suscitando un rinnovato interesse come parte del mix energetico sostenibile delle aziende.
Come noto, l'idrogeno è l'elemento più diffuso nell'universo ed esiste sulla terra in quantità pressoché illimitate: il 70% della superficie terrestre è ricoperta, infatti, di acqua e anche gli idrocarburi, come il metano e il petrolio greggio, sono composti di un certo rilievo che lo contengono.
Non è una fonte di energia diretta, ma un vettore che immagazzina energia e ne consente il trasporto, la distribuzione e l'uso offrendo opportunità per il settore del gas (produttori, gestori di infrastrutture e distributori), l'industria (sia grandi consumatori di energia che produttori di attrezzature industriali, celle a combustibile e tecnologia dell'idrogeno), la mobilità (trasporto economicamente ed ambientalmente sostenibile), la sfera commerciale e gli utenti finali privati.
Probabilmente la sua applicazione più immediata è l'industria pesante, che attualmente utilizza combustibili fossili per generare calore di alta qualità.
Le aziende che operano in quest'ambito (es. fabbricazione del vetro, dell'acciaio o della ceramica) hanno ben chiaro quanto sia oneroso ottenere il calore necessario per la produzione adoperando energia elettrica da fonti rinnovabili e sono consapevoli della necessità di decarbonizzare i propri processi, così come in molti altri settori industriali complessi da elettrificare, per i quali la cogenerazione a idrogeno potrebbe costituire la soluzione ideale.
Al fine di garantire che i sistemi di cogenerazione soddisfino le sfide tecniche e commerciali del conseguimento del Net Zero, sono in atto diversi progetti che prevedono l'idrogeno miscelato al gas naturale e motori alimentati al 100% a idrogeno.
Oggi sono già presenti impianti di cogenerazione hydrogen-ready, alimentati con una miscela di idrogeno al 25% su un'ampia gamma di motori, e si stanno conducendo ulteriori test per l'intervallo 25-40%, al fine di rendere appetibili gli impianti di cogenerazione nella potenziale assunzione di un'infrastruttura nazionale a idrogeno miscelato.
Anche il comparto aeronautico è attivo su questo fronte. La SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, e Airbus, leader globale nel settore aeronautico e spaziale, hanno, infatti, siglato di recente un accordo che li vedrà impegnati nello studio e implementazione di progetti per la distribuzione dell'idrogeno negli aeroporti di Milano.
In particolare, l'accordo riguarderà soprattutto una serie di studi di fattibilità finalizzati, nel breve periodo, allo sviluppo di un hub per il rifornimento di idrogeno per uso non aeronautico, e, nel lungo periodo, allo sviluppo di infrastrutture per l'uso di idrogeno nell'aviazione.
Secondo le stime, nel 2035 Airbus produrrà i primi aerei alimentati a idrogeno, per cui è necessario procedere alla realizzazione di impianti in grado di rifornire gli aerei di nuova generazione.
Rendere l'idrogeno una parte della programmazione a lungo termine del percorso energetico è fondamentale, perché significa essere pronti a beneficiare dei vantaggi derivanti dall'utilizzo delle tecnologie dell'idrogeno quando diventeranno commercialmente disponibili su larga scala, servendosi di questo nuovo approccio per decarbonizzare completamente i propri processi.
All'interno, anche:
- CORPORATE POWER PURCHASE AGREEMENT - CPPA
- VIRTUAL POWER PLANTS - VPP
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
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Fonte: La Termotecnica maggio 2023
Settori: Elettrotecnica, Energia, Rete elettrica, Sistemi di monitoraggio e supervisione industriale
Mercati: Edilizia, Manutenzione industriale
Parole chiave: Energia elettrica, Sistemi di monitoraggio
- Fabio Zanellini
- Lucia Ammendola