Sicurezza e transizione ecologica per l'Oil&Gas e l'industria di processo
Antonio Rampini - Eiom
Il tema della transizione ecologica, ovvero dello sviluppo sostenibile e connesso alla decarbonizzazione, permea la società
e impone obiettivi (anche inseriti nel PNIEC) in termini appunto di decarbonizzazione, efficienza energetica e sostenibilità.
Tematiche che restano inscindibilmente legate alla sicurezza degli impianti.
L'industria petrolifera e del gas sta intraprendendo da tempo iniziative significative per diventare più sostenibile, riducendo le emissioni e migliorando l'efficienza delle sue operazioni. Ad esempio una corretta manutenzione degli impianti garantisce la sostenibilità delle operazioni relative a gas e petrolio, anche attraverso soluzioni di economia circolare: la manutenzione e l'aggiornamento tecnologico degli impianti non solo ne migliora l'efficienza operativa, ma contribuisce a ridurne anche le emissioni nocive.
L'introduzione di nuove tecnologie (4.0 e digitalizzazione, IA, condition monitoring) consente di ottimizzare i processi produttivi, riducendo i rischi ambientali, migliorando la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità degli stessi impianti.
Parlando di sicurezza, l'industria di processo sappiamo comprendere impianti di ogni tipo, dalle raffinerie agli impianti chimici e petrolchimici: strutture complesse che trattano una vastissima gamma di sostanze reattive, infiammabili e potenzialmente impattanti sugli operatori; impianti "a rischio" insomma.
Questo senza considerare le problematiche ATEX declinate su zone e impianti dove esistono reali pericoli di esplosioni e che si vanno a inserire in un contesto più ampio di salvaguardia degli operatori impegnati negli impianti a rischio.
Non trascurabile, in un momento in cui i disastri ambientali si succedono, è ad esempio la cosiddetta Direttiva Seveso II (Direttiva 96/82/CE), la norma europea tesa alla prevenzione e al controllo dei rischi di accadimento di incidenti rilevanti, connessi con determinate sostanze classificate pericolose. La direttiva prevede specifici obblighi per i gestori di quegli stabilimenti in cui tali sostanze siano o possano essere presenti, in quantitativi superiori a specifici limiti di soglia stabiliti dalla direttiva stessa.
Durante la giornata mcT saranno allora importanti le sessioni congressuali che consentiranno di fare il punto sulla transizione e la sicurezza: se è fondamentale evidenziare le corrette analisi della valutazione dei rischi, le normative e certificazioni, gli interventi di adeguamento per l'impiantistica di processo, parlando di ATEX si partirà dall'esame della Direttiva Seveso fino ad arrivare a casi applicativi concreti sulle varie tecnologie e soluzioni per la sicurezza degli stabilimenti, e concludere con agevolazioni e finanziamenti per le imprese.
In tema di Oil&Gas si alterneranno invece associazioni, esperti, responsabili aziendali per illustrare scenari e casi applicativi concreti, tra approvvigionamenti sostenibili e nuovi carburanti, tecnologie per la produzione e manutenzione sostenibile e sicurezza degli impianti stessi.
L'introduzione di nuove tecnologie (4.0 e digitalizzazione, IA, condition monitoring) consente di ottimizzare i processi produttivi, riducendo i rischi ambientali, migliorando la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità degli stessi impianti.
Parlando di sicurezza, l'industria di processo sappiamo comprendere impianti di ogni tipo, dalle raffinerie agli impianti chimici e petrolchimici: strutture complesse che trattano una vastissima gamma di sostanze reattive, infiammabili e potenzialmente impattanti sugli operatori; impianti "a rischio" insomma.
Questo senza considerare le problematiche ATEX declinate su zone e impianti dove esistono reali pericoli di esplosioni e che si vanno a inserire in un contesto più ampio di salvaguardia degli operatori impegnati negli impianti a rischio.
Non trascurabile, in un momento in cui i disastri ambientali si succedono, è ad esempio la cosiddetta Direttiva Seveso II (Direttiva 96/82/CE), la norma europea tesa alla prevenzione e al controllo dei rischi di accadimento di incidenti rilevanti, connessi con determinate sostanze classificate pericolose. La direttiva prevede specifici obblighi per i gestori di quegli stabilimenti in cui tali sostanze siano o possano essere presenti, in quantitativi superiori a specifici limiti di soglia stabiliti dalla direttiva stessa.
Durante la giornata mcT saranno allora importanti le sessioni congressuali che consentiranno di fare il punto sulla transizione e la sicurezza: se è fondamentale evidenziare le corrette analisi della valutazione dei rischi, le normative e certificazioni, gli interventi di adeguamento per l'impiantistica di processo, parlando di ATEX si partirà dall'esame della Direttiva Seveso fino ad arrivare a casi applicativi concreti sulle varie tecnologie e soluzioni per la sicurezza degli stabilimenti, e concludere con agevolazioni e finanziamenti per le imprese.
In tema di Oil&Gas si alterneranno invece associazioni, esperti, responsabili aziendali per illustrare scenari e casi applicativi concreti, tra approvvigionamenti sostenibili e nuovi carburanti, tecnologie per la produzione e manutenzione sostenibile e sicurezza degli impianti stessi.
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Fonte: Guida Oil & Gas 2025
Settori: Industria di processo
Parole chiave: Industria di processo
- Thomas Palmini
- Alberto Servida