Incidenti Rilevanti. Il punto sulle norme UNI
- Introduzione: la normativa Seveso
- Le norme sui SGS-PIR in termini di aspetti innovativi, interfaccia con 45001 E 14001 E 11226
- Diffusione e utilizzo delle norme UNI nell'attuazione del SGS-PIR
- La logica sistemica alla base della norma UNI/TS 11816-1
- il coordinamento nazionale Ex Art.11 del D.LGS 105/2015, le attività del gruppo di lavoro Natech
- Un comitato CEN sulla Seveso? in corso di valutazione l'iniziativa italiana
Introduzione
Uno dei campi di competenza del CTI è la normazione della sicurezza di processo negli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante.
Questo settore è meglio conosciuto con l'espressione "Direttiva Seveso", con la quale viene normalmente denominata la direttiva europea 2012/18/UE, così chiamata a seguito dell'incidente avvenuto a Seveso nel 1976 che causò il rilascio di una nube di diossina.
La direttiva, la cui prima edizione risale al 1982, si occupa di fornire prescrizioni finalizzate a prevenire incidenti in depositi e impianti in cui sono presenti determinate sostanze pericolose.
Ha subito diversi aggiornamenti negli anni e l'ultima edizione (2012/18/UE o Seveso III) è entrata in vigore in Italia nel 2015 con la pubblicazione del decreto di recepimento D.Lgs. 105/2015 e la contestuale abrogazione dei decreti di recepimento della precedente Seveso II (D.Lgs 334/1999 e D.Lgs 238/2005). L'ultimo aggiornamento è stato determinato principalmente dalla necessità di adeguare la direttiva al sistema di armonizzazione e classificazione delle sostanze chimiche e delle loro miscele imposto dal regolamento europeo 1272/2008 noto come CLP - Classification, Labelling and Packaging. L'evoluzione della direttiva e del suo recepimento in Italia è riassunta in tabella 1 (nel PDF).
Fin dalla prima direttiva Seveso il mondo della normazione tecnica nazionale si è attivato per definire i criteri per realizzare un sistema di gestione per la sicurezza in linea con le prescrizioni della direttiva.
È del 1997 la prima edizione delle norme:
- UNI 10617 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Sistema di gestione della sicurezza nell'esercizio. Requisiti essenziali";
- UNI 10616 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Gestione della sicurezza nell'esercizio. Criteri fondamentali di attuazione";
- UNI 10672 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Procedure di garanzia della sicurezza nella progettazione".
La UNI 10617 e la UNI 10616 sono state successivamente revisionate e l'ultima edizione è stata pubblicata rispettivamente nel 2019 e nel 2022, con dei nuovi titoli:
- UNI 10617:2019 "Stabilimenti con pericolo di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Requisiti essenziali";
- UNI 10616:2022 "Stabilimenti con pericolo di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Linee guida per l'applicazione della UNI 10617".
Questa nuova struttura evidenzia come la UNI 10616 sia in sostanza una guida per l'applicazione della UNI 10617. L'ultima revisione è stata una pietra miliare nella storia di questo importante pacchetto di norme in quanto ha operato su due fronti: in primo luogo si è preoccupata di allineare i requisiti per i sistemi di gestione della sicurezza connessi al pericolo di incidenti rilevanti (in sigla SGS-PIR) alle più recenti prescrizioni della Seveso III. Secondariamente è stata completamente rivista la struttura della norma allo scopo di allinearla alla struttura-tipo definita dall'ISO per tutte le norme relative ai sistemi di gestione, denominata HLS (High Level Structure), struttura di alto livello per i sistemi di gestione. Attraverso la conformità alla HLS viene assicurata l'omogeneità e la compatibilità tra i diversi sistemi di gestione, garantendo uniformità di linguaggio e favorendo l'integrazione di diversi sistemi coesistenti nella stesso stabilimento.
Pertanto, per esempio, uno stabilimento con pericolo di incidente rilevante nel quale sia già operativo e funzionante un sistema di gestione ambientale basato sulla ISO 14001:2015, con la futura UNI 10617 revisionata avrà a disposizione una norma per il SGS-PIR avente la medesima struttura della ISO 14001, con tutti i vantaggi in termini di compatibilità e modularità.
Una seconda importante area di intervento è stata intrapresa nel 2007, con l'introduzione di una nuova norma per stabilire i criteri fondamentali per la conduzione di audit sul sistema di gestione della sicurezza e per la qualificazione degli auditor:
- UNI/TS 11226:2007 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Procedure e requisiti per gli audit".
- Nel 2017 la norma è stata revisionata e divisa in due parti:
- UNI 11226-1:2017 "Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 1: Linee guida per l'effettuazione degli audit";
- UNI 11226-2:2017 "Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 2: Figure professionali che effettuano l'audit di sicurezza - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza".
Il pacchetto di norme tecniche al servizio dei gestori di stabilimenti con pericolo di incidente rilevante ha finalmente trovato riconoscimento nel testo legislativo con l'introduzione dell'ultimo D.Lgs. 105/2015: il decreto infatti, pur non fornendo indicazioni cogenti per il loro utilizzo, cita la UNI 10617 e la UNI/TS 11226 come modalità per realizzare la conformità ad alcune prescrizioni, e in particolare:
- nell'Allegato B, che fornisce linee guida per l'attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti, si dichiara che la UNI 10617 corrisponde allo stato dell'arte per la struttura generale del sistema di gestione per la sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti, al pari di altre norme sui sistemi di gestione quali le ISO 14001 e ISO 9001;
- nell'Allegato H, che fornisce i criteri per la pianificazione, la programmazione e lo svolgimento delle ispezioni, la UNI 10617 è citata come riferimento per la definizione della struttura del documento sulla politica per la prevenzione degli incidenti rilevanti;
- nell'Allegato I relativo alle modalità e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli, è prevista l'applicazione delle tariffe di ispezione in misura ridotta per gli stabilimenti soggetti a rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che adottano un sistema di gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti conforme alla UNI 10617 e sottoposto a verifica secondo la UNI/TS 11226.
Oltre ai progetti di revisione sopra citati è in corso di elaborazione un nuovo progetto di norma dal titolo "Linee guida per l'identificazione e la gestione di eventi Natech nell'ambito degli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante" nell'ambito della Commissione Tecnica 266 del CTI "Sicurezza degli Impianti a rischio di incidente rilevante", composta da rappresentanti di associazioni, aziende ed enti tra i più coinvolti e competenti in questa tematica (in particolare il dipartimento della Protezione Civile nazionale, ISPRA, INAIL, il ministero dell'Interno e il dipartimento dei vigili del fuoco, le ARPA regionali).
Con il termine NaTech (Natural hazard triggering Technological disasters) si individuano gli eventi nei quali pericoli o disastri naturali (terremoti, alluvioni, fulminazioni, tsunami, incendi naturali, frane, ecc.) originano incidenti tecnologici quali incendi, esplosioni e rilasci tossici all'interno di complessi industriali o lungo le reti di distribuzione. In stabilimenti con pericolo di incidente rilevante tali eventi, in quanto non frequenti né prevedibili, possono determinare conseguenze che potrebbero non essere state adeguatamente considerate dal Sistema di Gestione della Sicurezza.
Il nuovo lavoro intende mettere a disposizione dei gestori una linea guida finalizzata a fornire gli strumenti per analizzare e gestire questo tipo di rischi e che includa informazioni e metodologie per affrontare le attività di previsione e prevenzione, preparazione e pianificazione, gestione dell'emergenza e ripristino delle condizioni iniziali.
La linea guida, che sarà pubblicata nella forma della specifica tecnica (UNI/TS), potrà fornire ai gestori di stabilimenti con pericolo
di incidente rilevante una serie di benefici, tra cui in particolare:
- offrire uno strumento di orientamento tra le informazioni esistenti sulla gestione dei rischi NaTech, che risultano distribuite in numerose e diversificate disposizioni di legge, norme tecniche e pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, con l'obiettivo di fornirne una sintesi organica e integrata, che consenta ai gestori di apportare i necessari interventi al sistema di gestione della sicurezza;
- avere a disposizione una raccolta aggiornata dei riferimenti bibliografici di metodologie, strumenti di supporto e normative per la gestione del rischio NaTech;
- facilitare l'integrazione dei contenuti della nuova specifica tecnica con le altre norme nazionali relative agli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante e in particolare con le UNI 10617 e UNI 10616 di cui è in corso la revisione;
- sensibilizzare i gestori a identificare l'esigenza di prevenzione e protezione da incidenti rilevanti originati da eventi NaTech. Più in generale la nuova specifica tecnica potrà contribuire alla definizione di un metodo per la gestione di eventi NaTech, organizzandola secondo un criterio di previsione/preparazione/risposta/ ripristino, incrementando così la resilienza delle strutture industriali di fronte a pericoli o disastri naturali. Essa potrà essere di particolare
aiuto per le piccole e medie imprese, in quanto quelle meno in grado di dotarsi di una struttura interna per fronteggiare eventi
naturali di questa portata. Inoltre si pone l'obiettivo di diffondere metodologie che, seppure ormai sperimentate, spesso non sono conosciute dai gestori.
La nuova linea guida sarà suddivisa in una parte generale e in sezioni dedicate ai singoli pericoli oggetto di analisi, che al momento
includono: sisma, alluvioni, fulminazioni e tsunami. Ulteriori pericoli naturali potranno essere integrati nel corso dell'elaborazione da parte del gruppo di lavoro, oppure aggiunti successivamente in occasione di future revisioni.
Continua nel Dossier in PDF
Uno dei campi di competenza del CTI è la normazione della sicurezza di processo negli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante.
Questo settore è meglio conosciuto con l'espressione "Direttiva Seveso", con la quale viene normalmente denominata la direttiva europea 2012/18/UE, così chiamata a seguito dell'incidente avvenuto a Seveso nel 1976 che causò il rilascio di una nube di diossina.
La direttiva, la cui prima edizione risale al 1982, si occupa di fornire prescrizioni finalizzate a prevenire incidenti in depositi e impianti in cui sono presenti determinate sostanze pericolose.
Ha subito diversi aggiornamenti negli anni e l'ultima edizione (2012/18/UE o Seveso III) è entrata in vigore in Italia nel 2015 con la pubblicazione del decreto di recepimento D.Lgs. 105/2015 e la contestuale abrogazione dei decreti di recepimento della precedente Seveso II (D.Lgs 334/1999 e D.Lgs 238/2005). L'ultimo aggiornamento è stato determinato principalmente dalla necessità di adeguare la direttiva al sistema di armonizzazione e classificazione delle sostanze chimiche e delle loro miscele imposto dal regolamento europeo 1272/2008 noto come CLP - Classification, Labelling and Packaging. L'evoluzione della direttiva e del suo recepimento in Italia è riassunta in tabella 1 (nel PDF).
Fin dalla prima direttiva Seveso il mondo della normazione tecnica nazionale si è attivato per definire i criteri per realizzare un sistema di gestione per la sicurezza in linea con le prescrizioni della direttiva.
È del 1997 la prima edizione delle norme:
- UNI 10617 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Sistema di gestione della sicurezza nell'esercizio. Requisiti essenziali";
- UNI 10616 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Gestione della sicurezza nell'esercizio. Criteri fondamentali di attuazione";
- UNI 10672 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Procedure di garanzia della sicurezza nella progettazione".
La UNI 10617 e la UNI 10616 sono state successivamente revisionate e l'ultima edizione è stata pubblicata rispettivamente nel 2019 e nel 2022, con dei nuovi titoli:
- UNI 10617:2019 "Stabilimenti con pericolo di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Requisiti essenziali";
- UNI 10616:2022 "Stabilimenti con pericolo di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Linee guida per l'applicazione della UNI 10617".
Questa nuova struttura evidenzia come la UNI 10616 sia in sostanza una guida per l'applicazione della UNI 10617. L'ultima revisione è stata una pietra miliare nella storia di questo importante pacchetto di norme in quanto ha operato su due fronti: in primo luogo si è preoccupata di allineare i requisiti per i sistemi di gestione della sicurezza connessi al pericolo di incidenti rilevanti (in sigla SGS-PIR) alle più recenti prescrizioni della Seveso III. Secondariamente è stata completamente rivista la struttura della norma allo scopo di allinearla alla struttura-tipo definita dall'ISO per tutte le norme relative ai sistemi di gestione, denominata HLS (High Level Structure), struttura di alto livello per i sistemi di gestione. Attraverso la conformità alla HLS viene assicurata l'omogeneità e la compatibilità tra i diversi sistemi di gestione, garantendo uniformità di linguaggio e favorendo l'integrazione di diversi sistemi coesistenti nella stesso stabilimento.
Pertanto, per esempio, uno stabilimento con pericolo di incidente rilevante nel quale sia già operativo e funzionante un sistema di gestione ambientale basato sulla ISO 14001:2015, con la futura UNI 10617 revisionata avrà a disposizione una norma per il SGS-PIR avente la medesima struttura della ISO 14001, con tutti i vantaggi in termini di compatibilità e modularità.
Una seconda importante area di intervento è stata intrapresa nel 2007, con l'introduzione di una nuova norma per stabilire i criteri fondamentali per la conduzione di audit sul sistema di gestione della sicurezza e per la qualificazione degli auditor:
- UNI/TS 11226:2007 "Impianti di processo a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Procedure e requisiti per gli audit".
- Nel 2017 la norma è stata revisionata e divisa in due parti:
- UNI 11226-1:2017 "Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 1: Linee guida per l'effettuazione degli audit";
- UNI 11226-2:2017 "Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 2: Figure professionali che effettuano l'audit di sicurezza - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza".
Il pacchetto di norme tecniche al servizio dei gestori di stabilimenti con pericolo di incidente rilevante ha finalmente trovato riconoscimento nel testo legislativo con l'introduzione dell'ultimo D.Lgs. 105/2015: il decreto infatti, pur non fornendo indicazioni cogenti per il loro utilizzo, cita la UNI 10617 e la UNI/TS 11226 come modalità per realizzare la conformità ad alcune prescrizioni, e in particolare:
- nell'Allegato B, che fornisce linee guida per l'attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti, si dichiara che la UNI 10617 corrisponde allo stato dell'arte per la struttura generale del sistema di gestione per la sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti, al pari di altre norme sui sistemi di gestione quali le ISO 14001 e ISO 9001;
- nell'Allegato H, che fornisce i criteri per la pianificazione, la programmazione e lo svolgimento delle ispezioni, la UNI 10617 è citata come riferimento per la definizione della struttura del documento sulla politica per la prevenzione degli incidenti rilevanti;
- nell'Allegato I relativo alle modalità e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli, è prevista l'applicazione delle tariffe di ispezione in misura ridotta per gli stabilimenti soggetti a rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che adottano un sistema di gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti conforme alla UNI 10617 e sottoposto a verifica secondo la UNI/TS 11226.
Oltre ai progetti di revisione sopra citati è in corso di elaborazione un nuovo progetto di norma dal titolo "Linee guida per l'identificazione e la gestione di eventi Natech nell'ambito degli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante" nell'ambito della Commissione Tecnica 266 del CTI "Sicurezza degli Impianti a rischio di incidente rilevante", composta da rappresentanti di associazioni, aziende ed enti tra i più coinvolti e competenti in questa tematica (in particolare il dipartimento della Protezione Civile nazionale, ISPRA, INAIL, il ministero dell'Interno e il dipartimento dei vigili del fuoco, le ARPA regionali).
Con il termine NaTech (Natural hazard triggering Technological disasters) si individuano gli eventi nei quali pericoli o disastri naturali (terremoti, alluvioni, fulminazioni, tsunami, incendi naturali, frane, ecc.) originano incidenti tecnologici quali incendi, esplosioni e rilasci tossici all'interno di complessi industriali o lungo le reti di distribuzione. In stabilimenti con pericolo di incidente rilevante tali eventi, in quanto non frequenti né prevedibili, possono determinare conseguenze che potrebbero non essere state adeguatamente considerate dal Sistema di Gestione della Sicurezza.
Il nuovo lavoro intende mettere a disposizione dei gestori una linea guida finalizzata a fornire gli strumenti per analizzare e gestire questo tipo di rischi e che includa informazioni e metodologie per affrontare le attività di previsione e prevenzione, preparazione e pianificazione, gestione dell'emergenza e ripristino delle condizioni iniziali.
La linea guida, che sarà pubblicata nella forma della specifica tecnica (UNI/TS), potrà fornire ai gestori di stabilimenti con pericolo
di incidente rilevante una serie di benefici, tra cui in particolare:
- offrire uno strumento di orientamento tra le informazioni esistenti sulla gestione dei rischi NaTech, che risultano distribuite in numerose e diversificate disposizioni di legge, norme tecniche e pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, con l'obiettivo di fornirne una sintesi organica e integrata, che consenta ai gestori di apportare i necessari interventi al sistema di gestione della sicurezza;
- avere a disposizione una raccolta aggiornata dei riferimenti bibliografici di metodologie, strumenti di supporto e normative per la gestione del rischio NaTech;
- facilitare l'integrazione dei contenuti della nuova specifica tecnica con le altre norme nazionali relative agli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante e in particolare con le UNI 10617 e UNI 10616 di cui è in corso la revisione;
- sensibilizzare i gestori a identificare l'esigenza di prevenzione e protezione da incidenti rilevanti originati da eventi NaTech. Più in generale la nuova specifica tecnica potrà contribuire alla definizione di un metodo per la gestione di eventi NaTech, organizzandola secondo un criterio di previsione/preparazione/risposta/ ripristino, incrementando così la resilienza delle strutture industriali di fronte a pericoli o disastri naturali. Essa potrà essere di particolare
aiuto per le piccole e medie imprese, in quanto quelle meno in grado di dotarsi di una struttura interna per fronteggiare eventi
naturali di questa portata. Inoltre si pone l'obiettivo di diffondere metodologie che, seppure ormai sperimentate, spesso non sono conosciute dai gestori.
La nuova linea guida sarà suddivisa in una parte generale e in sezioni dedicate ai singoli pericoli oggetto di analisi, che al momento
includono: sisma, alluvioni, fulminazioni e tsunami. Ulteriori pericoli naturali potranno essere integrati nel corso dell'elaborazione da parte del gruppo di lavoro, oppure aggiunti successivamente in occasione di future revisioni.
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Fonte: Energia e Dintorni giugno 2024
Settori: Sicurezza industriale
Mercati: Sicurezza industriale
Parole chiave: Sicurezza industriale
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