Le reti locali (Local Area Networks-LAN) sono reti di telecomunicazione pensate e ottimizzate per connettere numerosi
e differenti tipi di apparecchiature in un’area geografica limitata (un edificio, una fabbrica, un campus). La rete locale di solito appartiene, viene usata e gestita da una singola organizzazione. Le reti locali standardizzate dal comitato IEEE 802 sono reti di comunicazione peer to peer che utilizzano un mezzo condiviso. Occorre quindi progettare un sottolivello di accesso (Medium Access Control) per regolare l’accesso al mezzo condiviso.
Seconda parte delle slide utilizzate nel corso Fondamenti di Reti e Telecomunicazioni di Bergamo tenuto dal Prof. Fabio Martignon. In questa sezione si parlerà dei Token Ring 802.5 per cui le stazioni sono collegate serialmente tramite mezzo trasmissivo richiuso ad anello. Ogni stazione ripete la trasmissione verso la stazione successiva. Per ragioni di affidabilità la rete è cablata a stella. Il centro stella (concentratore) esclude dalla rete le stazioni guaste o spente. In seguito sarà analizzato il protocollo di accesso token passing: corrisponde ad un protocollo di accesso round robin in cui il permesso di trasmettere viene passato da una stazione alla successiva tramite un particolare pacchetto che prende il nome di token.
I canali punto-punto sono caratterizzati da collegamenti permanenti tra un trasmettitore ed un ricevitore. Il ricevitore può essere ottimizzato sulla base dell’unico segnale da ricevere trasmissione continua o in trame. I canali broadcast sono canali nei quali più stazioni possono accedere in parallelo al mezzo condiviso e dove il segnale emesso da una stazione raggiunge tutte le altre. In più Il ricevitore può ricevere molti segnali diversi in livello e sincronismo e deve essere in grado di adattarsi le trasmissioni sono sempre precedute da un preambolo di sincronismo. Esempi di canali broadcast sono: reti locali ethernet e sistemi cellulari. La capacità dei mezzi trasmissivi fisici può essere divisa per ottenere più canali di velocità più bassa. Quest'attitudine prende il nome di Multiplazione
Una rete di telecomunicazione è definibile come l'insieme di dispositivi, canali trasmissivi e procedure mediante le quali due dispositivi d'utente (ad es. telefoni, PC…), remoti ed attaccati alla rete, possono scambiarsi dell'informazione. Lo scambio di informazione tra due utenti coinvolge una lunga serie di aspetti spesso complessi che occorre analizzare partendo da semplici modelli. Modo più semplice per far comunicare due utenti è il collegamento mediante un canale trasmissivo diretto. La sorgente genera informazione (voce, video, dati...); il trasmettitore converte l’informazione in segnali elettrici (ottici) che possono essere inviati sul Canale; infine,il ricevitore interpreta tali segnali e ricostruisce l’informazione, passandola alla Destinazione.
Secondo la normativa internazionale si definisce tensione nominale di una sistema, il valore della tensione con il quale il sistema elettrico è denominato e al quale sono riferite le sue caratteristiche; tensione massima o minima di un sistema, i valori più elevato e più basso della tensione che può verificarsi in un sistema elettrico in condizioni normali di esercizio senza considerare le variazioni dovute ai guasti o al distacco improvviso di un carico; tensione nominale di un elemento di un sistema, il valore della tensione con il quale l’elemento è denominato e al quale sono riferite le sue caratteristiche di funzionamento; tensione massima di riferimento per l’isolamento di un elemento di un sistema, il valore più elevato della tensione al quale l’elemento può funzionare con continuità per quanto concerne il suo isolamento.
Il sistema elettrico è sottoposto, durante l’esercizio, a diversi tipi di sollecitazioni: elettriche, termiche e meccaniche. Si vogliono considerare, in questa sede, le sollecitazioni di tipo elettrico. Si distinguono in: sollecitazioni elettriche permanenti e sollecitazioni elettriche transitorie o sovratensioni. Le sollecitazioni elettriche permanenti sono le sollecitazioni che il sistema deve sostenere in regime continuativo. Le sollecitazioni elettriche transitorie o sovratensioni sono le sollecitazioni che si verificano in un certo punto ed istante in un sistema elettrico, che supera il valore massimo del sistema e che si esaurisce un tempo rapido. Sono contraddistinte da diversi tipi di forme d’onda. La normativa distingue tre categorie di sovratensioni: rapide, di manovra e temporanee (o sostenute).
I trasformatori sono delle macchine elettriche statiche atte al trasferimento dell’energia tra due circuiti elettricamente separati per mezzo di un campo magnetico di accoppiamento. I trasformatori trovano ampio impiego in applicazioni domestiche, quali l’alimentazione di apparati elettrici o elettronici, e industriali, quali la variazione dei livelli di tensione nelle reti. La loro invenzione risale intorno al 1885, ed il loro funzionamento si basa sulla legge dell’induzione magnetica, anche nota come Legge di Faraday-Neumann-Lenz, secondo cui un conduttore immerso in un campo magnetico variabile è sede di una forza elettromotrice indotta.Vengono utilizzati anche in elettronica come trasformatori per alte frequenze o d’impulso, ed applicazioni atte alla misura di grandezze elettriche come i trasformatori di tensione e di corrente.
Il sistema elettrico è l’insieme di componenti atti alla produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. Lo sviluppo del sistema elettrico segue quasi con proporzionalità la crescita del prodotto interno lordo (PIL) di una nazione. Il PIL è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette). La domanda elettrica è pari alla produzione lorda di energia elettrica più il saldo degli scambi con l’estero. La domanda elettrica, pur essendo crescente con gli anni, non è costante nel tempo, bensì varia a seconda del periodo dell’anno e dell’ora del giorno.
Gli impianti di produzione idroelettrici possono essere classificati in tre grandi categorie, che differiscono sia per il servizio elettrico (di potenza, di regolazione, di modulazione, di rampa, etc..) sia per la diversità di opere idrauliche e civili presenti: impianti ad acqua fluente, impianti a bacino e impianti di accumulazione. Negli impianti ad acqua fluente viene eseguito uno sbarramento in una sezione del corso d’acqua, in modo tale da creare un dislivello tra monte e valle. Negli impianti a bacino viene creato un bacino artificiale mediante una diga. I salti disponibili vanno dal centinaio di metri fino anche a 1000 − 1500 metri. Negli impianti di accumulazione sono presenti due bacini, uno superiore e l’altro inferiore collegati mediante un gruppo turbina-generatore e un gruppo motore-pompa.
La progettazione dell’impianto elettrico di un complesso industriale o civile (residenziale o terziario) presuppone la conoscenza del cosiddetto carico convenzionale, ovvero della potenza che l’impianto deve essere in grado di alimentare sia complessivamente sia in ogni sua singola parte. È necessario dunque conoscere sia la potenza attiva che la potenza reattiva, ovvero (analogamente) la potenza apparente e il fattore di potenza, analizzando ambiente per ambiente.Il carico elettrico degli apparecchi utilizzatori previsti e/o prevedibili. Si possono distinguere tre principali tipologie di utenze: utenza luce, utenza energia industriale e le utenze concentrate. Tali utenze possono essere a loro volta raggruppate in utenze normali e utenze privilegiate.
Si possono distinguere due casi di trasmissione a lunga distanza: trasporto di grandi quantità di energia e trasmissione di informazioni. Il trasporto di grandi quantità di energia tipicamente avviene dai centri di produzione verso gli utilizzatori che possono trovarsi anche molto distanti tra loro. Si utilizzano tensioni elevate e frequenze relativamente basse. La trasmissione dell’energia avviene per mezzo delle linee (aeree o in cavo). La trasmissione di informazioni avviene tra due punti. Alla trasmissione di informazione sono legate piccole quantità di energia, che, però, devono essere inviate anche a parecchie migliaia di chilometri di distanza. La trasmissione di informazioni è tipicamente caratterizzata da frequenze elevate. La trasmissione può avvenire sia per mezzo delle linee, che per mezzo di onde elettromagnetiche.
Un sistema di telecomunicazione (TLC) è l'infrastruttura (insieme di apparati e connessioni) adibita alla trasmissione a distanza dell'informazione da una o più sorgenti ad una o più destinazioni. Esso è costituito da nodi e collegamenti. I nodi si suddividono in: nodi terminali (host o end-system) che rappresentano le sorgenti o le destinazioni da cui partono o arrivano i dati; nodi di commutazione (switching node) sono tutti gli altri nodi del sistema. I collegamenti, invece, sono dei canali attraverso cui sono interconnessi i nodi. L’intero sistema di collegamenti costituisce la Rete di TLC. L’entità fisica che trasporta l’informazione dalle sorgenti alle destinazioni è il segnale. La sequenza ordinata di collegamenti e di nodi che connette una sorgente S ad una destinazione D è chiamata rotta (path) tra S e D. Nodi e utenti si scambiano dati tramite protocolli di comunicazione.
La compatibilità elettromagnetica (nel seguito indicata indistintamente con CEM o EMC) è l’abilità di un oggetto costituito da un componente, un apparato o un sistema, a funzionare in modo soddisfacente in un ambiente elettromagnetico, senza generare disturbi che possono degradare le prestazioni di altri oggetti che appartengono allo stesso ambiente. La CEM ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo fondamentale nel progetto e nella gestione di numerosi settori industriali: trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica; automazione industriale; trasporti; telecomunicazioni; apparati elettronici in genere. Le energie che possono perturbare un dispositivo o un sistema variano a seconda dei componenti che lo compongono. I vincoli dettati dalla CEM comportano un aumento del costo di un prodotto che si ripercuote sul prezzo definitivo sul mercato.
L’ISPRA esplica attività tecnico scientifiche a supporto della Commissione IPPC in relazione alle analisi delle domande di AIA ed alle istruttorie sulla documentazione presentata dai Gestori per i diversi Stabilimenti IPPC ed ha sviluppato una esperienza specifica correlata alle specifiche attività produttive, da cui emergono alcuni elementi di innovazione tecnologica da un punto di vista generale e specifico, in un confronto con quelli di altri Paesi Europei in un contesto aggiornato per quanto riguarda le ricadute sull’ambiente.
La cogenerazione è la generazione contemporanea di energia elettrica e termica (energie secondarie) partendo da un'unica fonte (energia primaria) attuata in un unico sistema integrato. Attraverso questo sistema è possibile ottenere dei titoli di efficienza energetica. Ogni TEE corrisponde ad 1 tep di energia risparmiata a seguito di interventi di efficientamento realizzati dai soggetti obbligati o da soggetti volontari che possono partecipare al meccanismo. I risparmi conseguibili con ciascun intervento sono calcolati tenendo conto del “principio di addizionalità”. Viene premiato solo il risparmio che l’intervento “aggiunge” rispetto alle tecnologie medie di uso già comune nel settore.
Panoramica sul quadro normativo con un focus su Terna A70 che introduce soglie di frequenza più ampie per aumentare la stabilità della rete e regola il comportamento degli impianti durante i transitori. Introduzione al concetto di smart grid e grid parity, punto il cui l 'energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternative ha lo stesso prezzo dell'energia tradizionale prodotta tramite fonti di energia tradizionali, cioè le fonti fossili. Successivamente il focus è puntato sugli inverter di stringa utilizzati sia per impianti privati residenziali, sia per impianti industriali.
I cavi elettrici sono raramente la causa di un incendio, ma quando vi sono coinvolti possono costituire un elemento di grave pericolo in ragione della loro elevata quantità e della loro diffusione in tutti gli ambienti dell'edificio. Analisi dell'attività normativa e panoramica sulle soluzioni da applicare per la prevenzione degli incendi.
Analisi di un inverter, esplorazione dei suoi vantaggi e ambiti di applicazione.
Oltre all’alimentazione per il motore, l’inverter da l’opportunità di utilizzare dei segnali sia digitali (0/1) sia analogici (0-10V, treno impulsi) che permettono di integrare l’inverter all’interno di un sistema più completo. Le funzioni programmabili sull’inverter sono le multi velocità interne, la velocità in funzione di un ingresso analogico in corrente o in tensione o a treno di impulsi e l'iniezione di corrente continua, funzione utilizzata normalmente quando è necessario che il motore si mantenga fermo (in coppia) prima di partire e subito dopo l’arresto.
L'inverter deve essere di taglia superiore o uguale alla taglia del motore, nel caso di utilizzo di più motori collegati allo stesso inverter il dimensionamento deve essere fatto in base alla somma delle correnti nominali del motore moltiplicata per un fattore 1.2. É necessario per eliminare i disturbi generati dall'inverter verso la rete di alimentazione; il dimensionamento viene fatto secondo la taglia dell'inverter. Se si vogliono collegare più inverter con lo stesso filtro il dimensionamento è effettuato in base alle correnti nominali (la corrente del filtro deve essere >= della somma delle correnti nominali degli inverter).
Il motore asincrono è una macchina elettrica in grado di trasformare energia elettrica in energia meccanica, è un motore che necessita di una alimentazione trifase sinusoidale ed è il motore più comunemente utilizzato nel campo dell’automazione in genere. Ha molti pregi (fra cui quelli economici) ma anche difetti (fra cui la maggiore difficoltà di regolazione del movimento) e sicuramente è il motore più conveniente e più facile da reperire sul mercato. La macchina asincrona è costituita da una parte statorica ed una parte rotorica. Lo statore è la parte ferma della macchina in cui viene generato il campo magnetico rotante, mentre il rotore è composto da avvolgimenti in corto circuito e ruota ad una velocità dipendente dalla frequenza del campo magnetico generato dallo statore.
Nelle slide saranno trattati i seguenti temi: le dimensioni delle particelle in particolare diametro aerodinamico, diametro aerodinamico nel vuoto, diametro di mobilità, diametro volumetrico equivalente, diametro ottico; confronto tra Tapered Element Oscillating Microbalance (TEOM) e Filter Dynamics Measurement System (FDMS); il fenomeno del Light Scattering, Teoria di Mie e il regime di scattering di Rayleigh e il regime geometrico. L'ultima parte sarà dedicata alla misura (stima) del PM mediante Contatori Ottici di Particelle (OPC).
L'obiettivo dell'intervento è presentare un progetto di massimizzazione dell'efficienza energetica negli uffici, con alcuni punti fermi, tra i quali ricordiamo l' audit per accelerare il rinnovo del parco immobiliare esistente, l'incentivazione dell’autoproduzione di energia e delle fonti rinnovabili e la promozione della diffusione dei sistemi di Smart Building. Si prosegue con la valutazione e controllo delle prestazioni del sistema edificio-impianto sulla base di specifici indicatori per edifici fino ad arrivare ad una proposta di una normativa per il settore pubblico che incentivi gli interventi e definisca i contenuti degli strumenti tecnico-amministrativi - linee guida.
Nelle seguenti slide saranno descritti dettagliatamente i contatoti elettronici. La prima parte sarà dedicata alle grandezze quali misura di frequenza e periodo. La seconda parte sarà dedicata alla presentazione dei blocchi fondamentali: blocco di ingresso, blocco porta o gate, base dei tempi e riferimento di frequenza, blocco di conteggio e blocco di visualizzazione. La terza e ultima parte sarà dedicata al contatore di eventi, in particolare sarà trattato il tema dell'errore di quantizzazione e le misure di intervalli di tempo (autovelox).
I contatori numerici, o più semplicemente contatori, sono strumenti di misura elettronici aventi come funzione principale la conversione di un segnale analogico in un valore numerico. Una delle tecniche usate per tale scopo si basa sul conteggio, condotto in un determinato intervallo di tempo, di una serie di impulsi opportunamente generati. Il significato del risultato del conteggio dipende dall'origine degli impulsi contati e dalla durata dell'intervallo di tempo durante il quale è stato effettuato il conteggio. Variando opportunamente questi due parametri si possono effettuare misurazioni di diversi tipi di grandezze. In questa tesi l’intento è quello di fornire una panoramica generale sui contatori numerici descrivendo le caratteristiche ed il funzionamento dei principali blocchi funzionali di cui sono composti.
Sostituire i relè con i dimmer è l’unico modo per poter coniugare risparmio energetico, comfort ambientale ed ergonomia d’uso in un sistema di controllo luci. Attualmente, però, progettare o realizzare un sistema di controllo per i moderni corpi illuminanti dimmerabili equivale a ragionare come farebbe un “system integrator”. Inoltre occorre avvalersi di prodotti e conoscenze adeguate. La tecnologia attuale dei dimmer di potenza impiega dispositivi di commutazione allo stato solido in silicio (SRC/TRIAC/IGBT). Analogamente ad un alimentatore PWM, operano interrompendo periodicamente l’alimentazione del carico. In tal modo di riduce la tensione media di alimentazione della lampada e si realizza il dimming. Dato che l’energia viene bloccata e non dissipata, questo tipo di dimming è molto efficiente (rendimento >95%).
Analisi delle nuove tecniche di riduzione delle emissioni, tra cui: la riduzione delle emissioni in acqua di ossidanti liberi dallo spurgo salamoia e dall’unita’ di assorbimento del cloro, la riduzione delle emissioni in acqua di clorati e bromati e infine la riduzione delle emissioni in acqua di composti organici alogenati.
I dispositivi che permettono di interfacciare il mondo fisico con un sistema di misura sono detti trasduttori. La loro funzione è quella di estrarre l’informazione d’interesse dalla grandezza fisica (misurando) a cui è collegato e, tramite un apposito sistema di condizionamento del segnale, trasferirla a un parametro del segnale di uscita (generalmente un segnale elettrico). La relazione tra il misurando e il parametro del segnale di uscita deve essere nota con sufficiente accuratezza e viene determinata attraverso un’operazione di taratura, così l’informazione di misura risulta associata a un parametro del segnale di uscita e può essere acquisita mediante dispositivi elettronici.
La Smart City rappresenta indubbiamente una proposta fortemente rivoluzionaria e, aspetto che la rende ancora più attrattiva, perfettamente rispondente ed adeguata alle logiche alla base delle politiche comunitarie di supporto per l’efficienza energetica. Prima tra tutte – alla luce della Delibera EEN 9/11 AEEG del 27 ottobre 2011 - proprio allo strumento rappresentato dal riconoscimento dei Titolo di Efficienza Energetica nella Pubblica Illuminazione ed all’attuazione delle Nuove Linee Guida. L’approccio delle nuove indicazioni – siano anche esse riferite alla sola stesura delle schede per la Procedura Standardizzata introducono una serie di novità che permettono meglio di comprendere la validità del modello proposto.
Dopo alcuni decenni di sviluppo delle città senza regole, è unanimemente condivisa la necessità di recuperare la sostenibilità attraverso programmi di riqualificazione e di ricostruzione dei legami tra individui, comunità e territorio. Il servizio di illuminazione pubblica è tra i servizi più apprezzati dai cittadini perché è legato alla sensazione di sicurezza, al comfort cittadino, al piacere di visionare anche di notte, strade, monumenti, palazzi, ecc. La sostenibilità economica e ambientale di questo servizio è un tema che le Amministrazioni Comunali sono obbligate ad affrontare. La connettità ad internet wireless è la piattaforma di utilizzo e condivisione delle risorse digitali cittadine e abilita nuovi servizi “smart” per la cittadinanza. Le “Smart City Apps” sono lo strumento di interazione del cittadino e la Pubblica Amministrazione attraverso qualsiasi dispositivo mobile.
L’utilizzo pianificato della tecnologia videoispettiva è lo strumento principe per andare a reperire dati oggettivi da inserire nei GIS delle singole aziende di utilità, che permette a sua volta di di collegare dati spaziali (Raster o vettoriali) a delle informazioni contenute in un DataBase, che caratterizzano gli oggetti rappresentati. Analisi dettagliata di tutti gli strumenti a disposizione per una corretta manutenzione delle fognature.
In questa tesi è stato sviluppato un algoritmo MPC per risolvere il problema della regolazione di impianti di tipo HVAC. Un problema tipico dei sistemi di accumulo è la gestione ottimale dell'energia accumulata. Spesso questo problema è risolto localmente vincolando le temperature o i tassi di carica e scarica.L’obiettivo che ci si è posti è stato quello della gestione ottima di queste energie, al fine di limitare al massimo gli sprechi e all'applicazione di tecniche di supervisione capaci di limitare gli assorbimenti in determinate fasce orarie. La validazione del modello proposto e la successiva verifica utilizzando il controllore predittivo hanno dimostrato che gli strumenti per un più corretto utilizzo delle risorse sono disponibili.
Le attività di gestione tecnica e di manutenzione dei servizi di fognatura possono evolvere e migliorare solo se inquadrate come processo aziendale nell’ambito di un sistema un sistema integrato Qualità - Ambiente - Sicurezza. Passare operativamente alla messa in esercizio di un sistema gestionale e manutentivo all’interno dell’azienda necessita di un vero e proprio iter progettuale, che prevede la definizione di una mission aziendale. In aggiunta alla leva organizzativa, gestionale e metodologica è necessario implementare una efficiente leva tecnologica attraverso l'utilizzo di strumenti come il GIS-SAP e RFID che standardizza le procedure di raccolta e delle informazioni rilevate sugli impianti della rete del SII e riduce le tempistiche per la raccolta e la registrazione dei dati degli interventi di ispezione e manutenzione.
(in lingua inglese)
Indagine di posizionamento territoriale, associazione delle KETs ai differenti settori industriali valutando possibilità di cross fertilization e di trasferimento tecnologico, in particolare le collaborazioni e le aggregazioni tra imprese in ottica di filiera.
La fotometria fa parte della “metrologia della percezione”, in quanto dovrebbe misurare la percezione visiva dovuta ad un certo oggetto in un certo contesto. In realtà, la percezione è molto difficile da misurare e per di più è diversa da individuo ad individuo. Anche se la CIE ha usato la percezione per le ricerche sui LED, oggi il solo legame tra percezione e stimolo è la V(λ). Si cerca allora di individuare una relazione per quanto possibile biunivoca e continua tra la percezione media di campioni significativi della popolazione e lo stimolo che la ha provocata, identificando poi la percezione con lo stimolo, molto più facilmente misurabile.
La normativa per l’illuminazione stradale introduce un procedimento di valutazione e verifica degli impianti di illuminazione stradale la classificazione illuminotecnica è estesa anche alle aree pedonali, alle piste ciclabili e ai parcheggi (categorie S) considera i parametri di influenza derivanti da specifiche situazioni di contorno (es. presenza di pedoni, rischio di aggressioni, flusso di traffico…) e le condizioni effettive di esercizio dell’impianto richiede un forte e più evidente impegno da parte del progettista, direttamente responsabile delle scelte compiute.
Le diverse tecnologie di regolazione del flusso luminoso consentono risparmi di energia variabili tra il 20% ed il 35%, limitati in basso dalla semplicità della tecnologia. Il risparmio in termini di minori costi di manutenzione è quantificabile in maniera approssimativa solo per maggior durata lampada e va da quasi zero ( bipotenza ) a massimo il 20%, ma dipende molto dalla tensione in ingresso. Le soluzioni centralizzate presentano payback più attrattivi, in particolare negli impianti esistenti. Le soluzioni di controllo del singolo punto luce sono più performanti ( se con Alim. Elettronico), più flessibili, meno dipendenti dall’impianto e permettono un controllo totale dell’installazione.
Analisi dettagliata sui riferimenti legislativi e di normativa tecnica, con un focus sulla UNI EN 183 inerente alle applicazioni dell’illuminotecnica e sulla CEI EN 50172 e i sistemi di illuminazione d’emergenza. Per concludere il quadro si procede con una panoramica sulla UNI 11222 che riguarda gli impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici, le procedure per la verifica periodica, la manutenzione e il collaudo.
Obiettivo del presente lavoro di tesi è indagare circa le origini e la definizione di lean, individuandone vantaggi e svantaggi e proponendo alcune soluzioni che si prefiggono di ovviare ai limiti individuati: dopo aver evidenziato come la VSM, strumento principe della lean, proponga solamente il passaggio a due sistemi di pianificazione e controllo della produzione (i.e. kanban e CONWIP), si è cercato di ampliare lo strumento VSM per consentire l’implementazione di sistemi PPC ibridi. Inoltre, questa tesi propone alcune implementazioni pratiche della lean in contesti caratterizzati da strategie produttive diverse rispetto a quelle impiegate in Toyota.
Gli obiettivi principali della tesi son quelli di denire in Lysa protocolli di voto elettronico al ne di applicare un'analisi control flow in relazione alle principali proprietà che un protocollo, per elezioni in rete, deve rispettare per garantire un corretto svolgimento delle votazioni. Capire inoltre se esistono particolari impedimenti, utilizzando la sintassi Lysa, alla formalizzazione dei protocolli e successiva analisi (es. la sintassi non prevede nativamente alcune operazioni crittograche).